mercoledì 3 agosto 2016

Cosa ho letto a Luglio 2016?

Luglio è stato un mese di lunghe, soddisfacenti e numerose letture, sia in cartaceo, che in ebook.
Iniziando dalle cose più semplici, ho letto Incubo, di Wolf Dorn, edito da Corbaccio, al prezzo di 16,90.


 Ho letto questo libro per il gruppo di lettura che tengo dedicato ai gialli, e l'intento era di collegare questo testo sia con il bisogno di approfondire la figura del "colpevole" in un caso di omicidio, sia la necessità che ho di collegare i libri che scelgo, in modo da creare un continuum di letture, anche all'interno del gruppo.
Alle mie ragazze del gruppo il libro è piaciuto, lo hanno definito una lettura veloce e poco impegnativa, che tiene compagnia. A me invece, questo libro ha fatto arrabbiare, perché trovo che la trama sia stata impostata male e il linguaggio utilizzato fosse veramente poco consono: i personaggi non riuscivano a "venire fuori dal libro", persino l'io narrante, cioè il protagonista, un ragazzino di 16 anni, affetto da autismo, a parte la paura perenne, non trapelava emozioni con le parole, la zia era  un personaggio inesistente, il fratello maggiore che chiama "piccolo" per tutto il libro il fratello minore è veramente poco credibile. La storia, che viene dichiarata essere un psicothriller, in realtà non lo è, almeno secondo me. Possiamo definirlo un romanzo di formazione, un giallo, ma le atmosfere non sono quelle del thriller, né tanto meno dello psicothriller. La sorpresa finale è forse l'unico elemento positivo della storia, anche se poi, una volta chiuso il libro, ti viene da chiederti dove stia il realismo, e come possa reggere un finale del genere, collegandolo agli avvenimenti raccontati in precedenza. Non voglio fare spoiler, quindi non mi addentrerò nell'analisi del finale, ma secondo me è un po' tirato per i capelli. Dorn ha perso l'occasione di creare un bel testo, l'idea c'era, peccato per lo svolgimento.

Sempre parlando di letture leggere e di svago, ho letto anche il seguito de "L'orribile karma della formica", cioè "L'orribile karma colpisce ancora" di David Safier, edito da Sperling&Kupfer al prezzo di 17,90.



Si, lo ammetto, non sapevo proprio cosa leggere, sentivo che stava per venirmi il blocco del lettore, e allora dall'ebook, ho tirato fuori questo libro, sperando di dedicarmi a una lettura piacevole e senza grandi aspettative, e così è stato. Avevo un buon ricordo de "L'orribile Karma della formica", letto otto anni fa, devo ammettere che questo è però molto meno divertente, anche se qualche sorriso te lo strappa. la parte migliore, sono le piccole noticine in cui sono raccontate in pochissime parole, le avventure di Casanova e dell'uomo primitivo Urggh, che cercano dopo varie reincarnazioni, di conquistare una panda femmina. Non aspettatevi una lettura di alto profilo, ma se volete passare un paio di pomeriggi spensierati, non è malvagio.

Grazie ai prossimi due titoli, posso farvi capire perchè mi stava arrivando il temutissimo  blocco del lettore.   A inizio luglio ho dedicato un'intera settimana a Elizabeth Jane Howard e ai primi due volumi della saga dei dei Cazalet.


Come spiegare la bellezza di questa due libri? Sono tre settimane che ci penso, e non riesco a trovare una risposta. La Howard ha scritto due capolavori di rarissima bellezza, a partire dalla delineazione dei personaggi, per arrivare al linguaggio e ai dialoghi, passando per la trama, che non è di una difficoltà enorme, sia chiaro, ma l'originalità con cui viene trattata è meravigliosa. I libri prendono spunto dalla biografia dell'autrice e raccontano, il primo, gli anni immediatamente precedenti la Seconda Guerra Mondiale, il secondo, i primi anni della stessa. I Cazalet sono una famiglia inglese molto numerosa che si riunisce nella tenuta di campagna dei nonni per l'estate e vi rimarranno per allontanarsi da Londra durante la guerra. I personaggi sono molteplici, e descriverli tutti sarebbe complicato, ma facendo una summa generale, posso dire che le protagoniste femminili sono tratteggiate in maniera precisa; la Howard è riuscita a creare un tipo di donna diverso in ogni personaggio e a raccontarcelo con pienezza e completezza. I personaggi maschili, invece, latitano un po', a parte la figura del capostipite della famiglia, il Generale, che è un personaggio che io ho adorato. Sono in fremente attesa del terzo volume, che uscirà a settembre sempre per Fazi, e conto di fare una recensione molto approfondita più avanti di questa saga famigliare. Dopo  due libri così belli, come si fa a leggere qualcosa che sia all'altezza? E' impossibile, ecco spiegato il mio temporaneo (e scampato) blocco del lettore!

Sempre a luglio, ho affrontato anche un saggio, davvero molto tosto ed impegnativo: Una stanza piena di gente di Daniel Keys, edito da Nord al prezzo di 19,00 euro.


Il libro tratta della storia vera di un ragazzo arrestato in America con l'accusa di aver stuprato tre ragazze alla fine degli anni '70. Dell'evento lui non ricorda nulla, e il motivo è subito chiaro: Bill ha in realtà 10 personalità diverse, che interagiscono tra loro continuamente, un paio hanno addirittura preso il controllo e manipolano le altre, che hanno tutte dei compiti ben definiti all'interno della mente di Billy. Keys traccia un'indagine psicologica molto completa, raccontandoci la storia di Billy con precisione, accompagnandoci dalle indagini, sino a scavare nella mente molto affollata del ragazzo. E' un libro complicato, che richiede tempo e pazienza, ma molto interessante. Ho scoperto questo testo in libreria, ed avendo già letto Lizzie di Shirley Jackson (Adelphi, 2015), ho pensato che sarebbe stato bello approfondire l'argomento, e così è stato. Nel libro viene poi citato un altro testo "Sybil" Di Flora Rheta Schreiber, Mondadori, 1974, ormai disponibile solo nel mercato dell'usato o in lingua inglese, che sono riuscita a recuperare e leggerò presto.

Un libro invece difficile da leggere, sia per l'argomento trattato, che per la scrittura non propriamente fluida, è stato "L'invenzione della madre" , di Marco Peano, edito da Minimum Fax al prezzo di 14,00 euro.



Quello di Peano è un libro duro, ma dolcissimo. Il protagonista, ci accompagna nell'ultimo anno di vita della madre, allo stadio terminale di una malattia terrificante. Dentro al libro c'è tutto: il dolore della malattia, il dolore di un figlio e di un marito che si preparano a salutare per sempre la donna più importante della loro vita, la trasfigurazione che la malattia compie sulle persone, sia sul malato, sia su chi lo deve accudire. Quello che più mi ha stupita è stata la razionalità con cui Mattia, il protagonista, riesce ad affrontare tutto questo: ha dalla sua parte l'essere giovane, e quindi ci si aspetterebbe che non sia in grado di svolgere tutti quei compiti che vengono richiesti a chi accudisce un malato, invece, lui ci sorprende prendendosi cura della madre in maniera molto razionale e piena di responsabilità. Ho amato moltissimo questo personaggio.

Passando ai classici (questo mese sono classici moderni) da recuperare, cioè libri che mi vergogno profondamente di non avere ancora letto a 31 anni, questo mese ho letto: Leggere Lolita a Teheran, Vestivamo alla Marinara e Fahrenheit 451


Un testo illuminante, che va letto con attenzione, quanto mai al giorno d'oggi attualissimo. Sono proprio contenta di averlo letto e terminato, soprattutto perchè non avevo mai letto nessun autore arabo, a parte la mia avventura l'anno scorso con "Le mille e una notte" .

L'ho trovato al Libraccio a 2 euro, e non ho avuto cuore di lasciarlo li. Erano anni che volevo leggerlo, ma poi me ne dimenticavo sempre. Una bella storia, che ho letto subito dopo i Cazalet, e forse qualche lontana e leggera affinità elettiva c'è.

Difficile approcciarsi alla scrittura di Bradbury, ho fatto fatica per i primi capitoli, ma poi sono entrata nel mood. Non posso  dire che mi abbia entusiasmata, ma neanche che non debba essere letto, anzi è un libro imprescindibile, che suscita riflessioni.

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