martedì 7 marzo 2017

I Cazalet, padri, figlie e bugie.

L'editore Fazi ha avuto un grande merito, negli ultimi tre anni: decidere di ripubblicare i libri di Elizabeth Jane Howard (26 marzo 1923-2 gennaio 2014). La scrittrice inglese è stata protagonista di una vivace vita letteraria: ha pubblicato in totale 18 romanzi, i più popolari dei quali iniziati quando aveva già 67 anni. 
Una vita abbastanza complicata, quella della Howard: figlia di un mercante di legname e di una ballerina, non ebbe un buon rapporto con la famiglia di origine; la madre le addossava le colpe della fine della sua carriera nello spettacolo, il padre la molestava. Howard decise così di sposarsi a soli 19 anni con Peter Scott,  il futuro fondatore del WWF. In totale saranno tre i matrimoni della sua vita; l'ultimo con Kingsley Amis, padre di Martin Amis, che nella sua autobiografia racconta anche dei meriti che Howard ha avuto nel gettare le basi alla sua carriera di scrittore, iscrivendolo auna scuola di preaparazione, che poi gli darà accesso all'Università di Oxford. Il suo ultimo matrimonio ha avuto effetti quasi devastanti sulla sua vita di autrice, lo straordinario successo del marito adombrava la sua carriera e presto la donna si ritrovò a prendersi cura dei figliastri e abbandonando la macchina da scrivere.

Lasciò Amis nel 1983, stanca delle sue prevaricazioni e dei suoi problemi di alcolismo,ma rimase in contatto con Martin, che le suggerì, per rimettere insieme i pezzi della sua vita, di scrivere un romanzo ispirato alla sua famiglia di origine.
Ed  così che, a partire dal 1990, escono i romanzi della saga dei Cazalet, libri che daranno una svolta alla carriera della scrittrice inglese, grazie anche alla messa in onda di una serie televisiva ispirata  al primo romanzo e a una riduzione radiofonica.

La trama racconta di una famiglia benestante borghese di commercianti del legname negli anni immediatamente precedenti la Seconda Guerra Mondiale fino agli anni dopo la fine del conflitto. É un' opera imponente, circa settecento pagine per ogni volume, e i volumi sono 5, ma che alla lettura risulta scorrevole e assai piacevole. Sempre divisa tra le avventure delle tre cugine protagoniste del romanzo, e gli altri, cioè tutti i componenti della famiglia: nonni, padri, madri e fratelli minori. Le tre cugine sono lo smembramento della scrittrice, che ha voluto mettere tutto ciò che è in tre donne completamente diverse tra loro, ma che così potessero rappresentarla in pieno. E ci è riuscita perfettamente: leggendo la saga non si può fare a meno di pensare che le tre cugine, nonostante dal terzo libro si separino per intraprendere carriere e destini diversi, sembrano sempre unite a filo doppio, sembra sempre, che le scelte di una ricadano sulle altre, con una sorta di telepatia all'interno del romanzo. A loro si contrappongono le figure dei padri che hanno,  a mio avviso, un ruolo importantissimo all'interno del romanzo. C'è sempre un figlia, e dove c'è una figlia, al suo fianco, o lontano chilometri c'è sempre un padre, sempre. I rapporti padre e figlia sono, nel bene e nel male (perchè non sempre si parla di padri esemplari) i veri protagonisti di questi splendidi romanzi. Gli uomini nell'opera, tendenzialmnte sbagliano sempre, è una costante, e la Howard sembra molto meno indulgente nei loro confronti rispetto agli errori che commettono le figlie o le donne in generale. Qui sembra evidente il riferimento a una sua probabile integrità che la scrittrice si è aspettata da tutti gli uomini della sua vita, e che in realtà nessuno è riuscito a soddisfare.
Oltre ai rapporti tra padri e figlie, tra mariti e mogli, l'idea rivoluzionaria che sta alla base dei cinque romanzi è qualcosa che nessuno in letturatura aveva mai preso in considerazione: la bugia, declinata in ogni sua forma. Howard fa dire ai suoi personaggi bugie a fin di bene (una moglie e un marito che si nascondono reciprocamente la consapevilezza dell'invitabilità della morte), bugie bianche, bugie reiterate nel tempo (un marito che tradisce la moglie praticamente per tutta la durata della saga), bugie dette a se stessi (una delle cugine che crede di poter diventare qualcuno sposandosi), bugie su uno stile di vita parsimonioso, quando in realtà ci si potrebbe permettere molto di più (la tutrice di famiglia che non si compra neanche un paio di calze, noostante abbia uno stipendio, vitto e alloggio grazie ai Cazalet).
Presto, i due grandi protagonisti della saga (i rapporti padri e figlie e le bugie) si uniranno, in quella che sarà la più grande delusione per il lettore; un rapporto che si credeva cristallino, verrà invece insozzato dalla bugia. e sta qui la consapevolezza che la Howard ha perso totalmente la fiducia nel genere umano, e nemmeno la scrittura riesce a riparare la ferita.


Howard sembra non voler salvare niente all'interno della sua opera, come se non ci fosse spazio per la bellezza, mai. Eppure un barlume di speranza vibra sempre nel cuore dei protanisti, come, evidentemente, ha sempre brillato nell'anima di questa immensa scrittrice.
Insomma, in conclusione, per la festa della donna, fatevi un regalo, andate in libreria e comprate Elizabeth Jane Howard!

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